mercoledì 4 luglio 2012

Semplicemente tenersi per mano




Perdonate la lunga attesa... lunghi periodi di lavoro, di studio, di ricerca, e di continuo e imperturbabile lavoro su me stesso come terapeuta mi hanno reso difficile in questo periodo scrivere e trovare i ritagli di tempo per scrivere qualcosa... ma soprattutto il domandarmi cosa scrivere.. 
Non avendo un progetto ben chiaro copierò Fellini che con il suo capolavoro " 8 e mezzo " , ha parlato del suo stato di allora come essere umano.. io invece vorrei parlare della mia riflessione continua e costante che mi pongo davanti ai miei pazienti... " Chi è un buon terapeuta?" e soprattutto " Che cos'è un iter terapeutico?"...
Molti di noi credono che un medico o un terapeuta sia uno scienziato che ha studiato anni e anni e che dietro alla sua scrivania sia il detentore di un sapere che si concentra in poche righe di carta, poche parole, a volte una pillolina e alla fine la soluzione di ogni male in breve tempo. Altri credono siano un ciarlatano che si approfitta delle sofferenze del paziente per far risaltare il suo delirio di onnipotenza e farci sentire fragili e indifesi e che se proprio va bene lo usiamo per scrivere due "ricette rosse" almeno non paghiamo le medicine .Altri ancora lo vedono come una specie di Mosè che ci apre le "acque della nostra sofferenza" e ci guida fino alla "terra promessa" del nostro stare bene, mentre altri come un nuovo Gesù Cristo che dice " Io sono la Via , la Verità e la Vita e perciò ti dico Alzati e Cammina"... ( devo ammettere che però la maggior parte delle persone che credono che il terapeuta sia una specie di Mosè o di Gesù Cristo,  sono i medici e i terapeuti stessi più che i pazienti..) ... 
Beh che dire qual'è la risposta... forse tutte sono vere e forse nessuna.. direi che un sano " Non ne ho idea!" sia un bel punto di partenza...
Direi che forse l'unica cosa certa del terapeuta è che è un essere umano...in carne ed ossa.. niente più... niente meno... che ( più o meno coscientemente) ha scelto il suo percorso per la sua particolare sensibilità verso la sofferenza...altri invece verso il potere e i soldi... 
Lasciando perdere l'ultimo gruppo interessanti a far girare l'economia, pensando invece a quelli che lo fanno per combattere la sofferenza dobbiamo pensare che lo fanno soprattutto per se stessi... si infatti dietro al " Voglio salvare vite umane" c'è in realtà la frase molto inconscia del " Voglio salvare la MIA vita"... Facciamo questo lavoro per salvare noi stessi in primis... solo che i più di noi non lo sanno...è per questo che dico sempre che tutti noi ( ma tutti tutti ) dovrebbero fare un percorso di psicanalisi personale per capire certe sue dinamiche... Si risolverebbero tanti deliri di onnipotenza nei terapeuti e tante frustrazioni in altri....e di conseguenza si avrebbe una migliore terapia... 
Ma ora che abbiamo capito che dietro alla scrivania c'è un bambino/a con tanti titoli e specialità che teme la sofferenza... noi come pazienti che ci dobbiamo aspettare da questa figura qua che ha tutto in realtà tranne che poteri taumaturgici?
Bella domanda... direi che la prima cosa che dovremmo aspettarci è rompere una nostra illusione... ovvero quella che la responsabilità del nostro cammino di guarigione e di crescita è degli altri... ma NON nostra..
Dovremmo piano piano capire che l'iter terapeutico non è prendere una pastiglia e risolvere il sintomo... non è affidarsi alle mani di qualcuno e non fare nulla perchè deve fare lui...non è fare tutto noi da soli perchè " chi meglio di noi può aiutarci?".... E' un cammino insieme in realtà.... 
Corpo, Mente e Anima sono una cosa sola legate da un legame energetico indissolubile.... Se vogliamo risolvere le nostre problematiche fisiche dobbiamo sanare quelle della mente e dell'anima insieme.... E non è un percorso ne facile... ne divertente anzi... è un percorso in canoa in mezzo alle rapide, ai sassi e alle acque turbolente e insidiose di noi stessi.... il cui obiettivo è arrivare a valle ed entrare infine nel mare del nostro cuore e della pace del nostro Corpo ( e con esso intendo l'integrità di corpo, mente e anima)... alla consapevolezza di sè, alla padronanza di sè e all'affermazione di sè....e soprattutto ad Amare...
Voi direte che centra un mal di testa con la capità di amare? Beh come sapete... il corpo è il campo di battaglia delle nostre guerre e conflitti interni... e i bombardamenti cadono proprio sul campo di battaglia...
Ora, per scendere le rapide con la canoa serve un'altra persona che ci insegni la strada, che remi con noi ( non solo lui..) che ci incoraggi nei momenti di sconforto e ci corregga nei momenti di sbandamento.... è un lavoro in due... e come dico sempre ai miei pazienti " Io posso accompagnarla fino davanti alla porta...per aprirla lo dobbiamo fare insieme... ma poi attraversarla sei tu che devi volerlo... non posso fartelo fare ne farlo io per te... " 
Alla fine il cammino terapeutico,e lo dico da terapeuta innamorato del suo lavoro, direi che è qualcosa di meraviglioso... un cammino alla pari... mano nella mano.... un cammino di fiducia, amore, rispetto e crescita insieme....
Ma forse dire che alla fine della fiera non serve porsi queste domande e darsi queste lunghe risposte... ma forse stare in silenzio e viversi quel momento.... quindi prendete tutto quello che ho scritto come una chiacchierata tra amici....
Teniamoci per mano amici cari... buon cammino...
Pace e Bene

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