sabato 22 ottobre 2011

Il Concetto di Medico...


"Che brutto lavoro fare i medici o i terapeuti, ma non potevo fare l'idraulico?"..
Quante volte noi che facciamo i medici o svolgiamo un'attività terapeutica ci siamo domandati questa frase? Dite la verità tanto lo so che ce lo siamo domandati tutti... Ma anche giusto porsi delle domande, e quanti di noi si sono realmente chiesti.. "Perchè voglio aiutare gli altri?"..
Bella domanda... La risposta però può essere magari meno bella di quello che ci aspettiamo.. o almeno di quello che la nostra visione del mondo si aspetta...
Ricordo i tempi in cui volevo fare il medico perchè volevo immolarmi alla causa medica , volevo aiutare e salvare il mondo.. Ricordo il tempo in cui mi sentivo pronto a sacrificare tutto me stesso per il prossimo, di portare sulle mie spalle fardelli enormi dei miei pazienti, e di buttarmi nel fango con loro per poterli salvare... Mi sentivo un eroe! ( Mai stupidaggine più grande fu detta da bocca di uomo!)
Il mio ( ma anche nostro) mondo di carta dorata era fantastico e meraviglioso.. finchè poco dopo l'inizio della mia pratica intoppai in quello che capita a tutti i medici.. ovvero i "pazienti ingrati". Le classiche persone che arrivano moribonde, e tu ( io in questo caso) con la tua armatura, lancia in resta e destriero bianco ti appresti a salvarle dal "drago" .. e una volta che hai ucciso il drago della malattia e hai salvato da morte certa il povero paziente ti aspetti un gratificante.. " Oh mio eroe grazie!"..... Già te lo aspetti... ma non arriva...
"Come osa questa persona!! Non si rende conto del dono che le ho fatto e non mi dice neanche grazie??" pensai fra me e me ai tempi... E provai la sensazione di non essere un eroe.. di non essere nulla di tutto ciò... Di non amare realmente.. ma di volere qualcosa in cambio... di dare si certo.. ma di pretendere un ritorno.. Questo non è Amore!
Fu un periodo duro che durò molto tempo dove mi domandai il come mai avessi voluto diventare un terapeuta...E non sottovalutiamo questa domanda...poichè E' la domanda..
Iniziai a guardarmi e a rivivermi indietro e giorno per giorno e mi accorsi che ero diventato una macchina... una macchina sforna diagnosi e imposta terapie..
Non provavo paura, ne mi impressionavo davanti a nessuna sofferenza o immagine cruenta... non ero quasi più un uomo... Ero diventato un medico...
Si perchè se ci pensiamo bene il significato di medico al giorno d'oggi acquista un'accezione antropologica, non lavorativa... ovvero il medico ( o terapeuta) è una razza di uomini con capacità fuori dal comune...Non tutti possono fare i medici, solo gli "eletti".. pensiamoci bene.. Ed è tanto vero questo discorso che durante la laurea in medicina veniamo addestrati come soldatini a sopportare dosi di stress che ucciderebbero un cavallo da corsa, a mettere le mani dentro il corpo di altri uomini senza battere ciglio e chi si impressiona viene deriso e umiliato dai colleghi e professori ( tipo campo marines)... notti in bianco e giornate in piedi a rispettare gerarchie e titoli nobiliari quali Professore, o Illustre, o Esimio in corsia ospedaliera in modo da distruggere ogni minima reale tua identità.. fino a che non ti convinci che tu ( che in realtà hai un complesso di inferiorità pari ad una cacca schiacciata) che indossi un immacolato camice bianco sei superiore a coloro che ti circondano...e il colore del camice per te è bianco non perchè con il bianco si vede bene quando è sporco, ma perchè è simbolo del cielo, del divino e della luce di cui tu sei strumento e portatore.... Insomma si diventa degli psicotici con deliri di onnipotenza al cui confronto napoleone era un dilettante..
Mi resi conto di questo una volta in cui vidi un collega ad un congresso che non si sentì bene... e fu aiutato da altri colleghi ad uscire fuori... ma tutti gli altri attorno, ( io compreso) ci guardavamo con aria stupita e quasi sconcertata nel vedere un collega che viveva e mostrava soprattutto la sofferenza...Non può un medico ammalarsi e soffrire!! Non è decoroso!!Da quasi fastidio!!... e se ci pensiamo molti di noi la pensano così... e molte volte mi è capitato lo stesso ovvero che se ero magari ammalato o sofferente davanti a qualche paziente mentre lo visitavo ,e alcuni mi dicevano.. " Dottore si curi, perchè io voglio un medico sano"....
E se ci pensate è agghiacciante.... La morale del discorso è che in realtà la maggior parte di noi medici o terapeuti è in realtà terribilmente terrorizzata dalla sofferenza, dalla malattia e dalla morte.... tanto da scegliere una strada in cui uno vede sofferenza, malattia e morte tutti i giorni, in modo da esorcizzarla ( come vaccinarsi a questa vivendone una presenza costante.. come uno che fa l'influenza e si immunizza) ma soprattutto vedendo qualcuno che sta male si rendiamo conto a livello inconscio di non essere soli nel vivere questa sofferenza. Il medico infatti come persona non accetta la sofferenza, la morte e la malattia.. la combatte con tutto se stesso per sterminarla ed estinguerla... e inoltre si anestetizza davanti a questa con il suo camice bianco, sorrisi di pietra e testa alta di onnipotenza... diventando IL MEDICO...che per molti è sinonimo di Dio, per altri è il nome del Primario del reparto in cui Dio lavora...
Poveri noi medici... siamo solo dei poveri uomini che abbiamo talmente tanta paura di guardarci dentro che ci annientiamo divenendo una "razza" diversa da quella umana... una razza che non può soffrire.. una razza superiore che può salvare gli altri e vedere la loro sofferenza (.. sono inferiori e poverini è della loro natura soffrire)... ma una razza superiore non soffre con il paziente... Ci siamo dimenticati di essere umani..
Se io vi mettessi l'immagine di un medico che davanti alla vista del sangue sviene... non vi verrebbe da ridere solo immaginandola? Ma perchè??Ci sembra giusto questo?.... se un'altra persona svenisse la si andrebbe a soccorrere.. e perchè un medico non può svenire....E' un essere umano come tutti.. Può svenire, può stare male, può avere paura, può commettere errori, e soprattutto non fa miracoli...
Tutti noi ci siamo dimenticati che siamo uomini...uomini pieni di paure fragilità e sensibilità... e che abbiamo scelto di lavorare nella sofferenza... ed è normale normale viverla con il paziente.. è normale vivere l'empatia , che non è il banale " si la capisco signora si faccia forza", ma è il riviversi nel paziente... il vivere ciò di cui parla...il sentire la paura dell'uomo che abbiamo davanti... Questo è quello che siamo... Solo uomini, che fanno tutto quello che possono per aiutare gli altri.. e forse con la nostra vita fargli sentire che entrambi non siamo soli nella sofferenza... e che questa è parte della vita, come la paura e la morte... e che siamo fratelli in questo come in tutto il resto.
Forse per essere medici dobbiamo prima essere uomini...e chiedere scusa al nostro prossimo e ai pazienti di quanto gli abbiamo mostrato di sbagliato nella nostra arroganza... e soprattutto di chiedere scusa a noi come esseri umani per averci ucciso e negato il diritto di Vivere come esseri umani con tutte le nostre emozioni...
Un abbraccio a tutti amici..
Alberto

lunedì 10 ottobre 2011

La voce dei meridiani (part.2) : La via che porta a casa



Eccoci arrivati alla seconda puntata...
Spero che abbiate iniziato a "masticare" questo concetto sui meridiani e a iniziare a concepirli non solo come a un qualcosa da riequilibrare, ma anche come dei maestri da ascoltare, da osservare e da imparare da essi la loro lezione..
Come abbiamo visto il pericardio è il maestro che ci insegna ad accettare la sofferenza, a non temerla, a capire che fa parte della vita e quindi non contrastarla come un qualcosa di negativo, ma a lasciarla fluire e viverla appieno, essendo questa la via per aprire la porta al nostro Cuore.
Il pericardio infatti è l'organo il cui scopo, in medicina cinese, è proteggere il cuore, l'Imperatore..
L'Imperatore nella antica tradizione cinese è il "Figlio del Cielo".. colui che fa da intermediario tra i voleri del Cielo e la Terra. Lo stesso fa il Cuore, che è il nostro Imperatore.. Media e ci mostra i voleri del Cielo.. che non sono altro che scoprire e vivere il nostro destino (Ming).
Avere il "Vuoto del Cuore" significa svuotarsi completamente di noi, di ogni pensiero, giudizio o preconcetto,del nostro ego... e lasciare spazio ai voleri del Cielo, al nostro vero Io, alle nostre Emozioni, al fatto che tutto in noi è vivo... e tutto in noi è in realtà differente da quello che pensiamo.
Seguire la via del Cuore significa aprire le porte della nostra paura (Pericardio) e poter così entrare a contemplare il nostro destino.. e adempiere così alla promessa del Cielo, ovvero la nostra felicità.
Ora analizziamo i punti del meridiano di Cuore, proprio come abbiamo fatto con il Pericardio per scoprire insieme passo dopo passo cosa ci vuole insegnare questo meridiano..

1 Ht - Ji Quan , La massima sorgente - Rappresenta la totipotenza, le nostre infinite possibilità, la Grazia di Dio che è pronta a donarci tutto

2 Ht - Qing Ling, Anima Giovane - Rappresenta la nostra anima in fase infantile.. è il bambino che è in noi, che inizia a camminare da solo e a percepire con gli "occhi di un bambino" la meraviglia del creato.. E' anche un punto Ling e quindi tratta la nostra manifestazione fisica dell'insegnamento del piccolo Shen, e serve nei bambini con problemi genitoriali.

3 Ht - Xiao Hai , Mare inferiore - Il bambino inizia a "nuotare" nel grande mare della vita, con tutte le sue paure e incertezze e inizia a vivere sulla sua pelle la vastità e l'immensità della sua vita e inizia a saggiare le sue capacità "natatorie" in questo grande mare..

4 Ht - Ling Dao , Percorso dello Spirito - Mentre si continua a nuotare in questo grande mare, si apprende il proprio "stile di nuoto" e la propria strada.. e dall'immensità e dalla totipotenza iniziale si passa ad iniziare a scegliere e vivere il nostro percorso individuale.

5 Ht - Tong Li, Strada di Connessione - Rappresenta la capacità di superare gli ostacoli lungo il nostro percorso di vita, essendo appunto un punto Luo..

6 Ht - Yin Xi, Crepaccio dello Yin - E' un punto Xi, o disostruzione. Ci aiuta e ci insegna a superare i nostri blocchi e i nostri momenti di arresto durante il nostro cammino.. a capire che se ci arrestiamo e cadiamo in un crepaccio siamo esseri umani e che è normale cadere, come è altrettanto normale rialzarsi.. ma che soprattutto queste cadute servono a farci capire che dobbiamo lasciare dietro di noi maschere e strutture che ci siamo costruiti che ci fanno inciampare.

7 Ht - Shen Men , Porta dello Spirito - Trovata la propria strada nel mondo, seguito il nostro cammino, spogliatici pian piano delle nostre corazze, si apprende la lezione che la riconciliazione con noi, con Dio e con il nostro prossimo avviene attraverso la nostra anima..

8 Ht - Shao Fu, Palazzo Inferiore - La via che stiamo percorrendo diventa sempre più stretta e ci sembra schiacciare l'anima.. questo ci insegna a capire che questo percorso in realtà è quello che conduce alla vera libertà.. alla scelta di rinuncia di tutto ciò che realmente crediamo di essere e di ciò che realmente crediamo di poter fare... Noi siamo! e siamo per Grazia di Dio..

9 Ht - Shao Chong , Piccolo Impeto o Vascello dell'incarnazione - Una volta denudati di noi stessi, e che viviamo realmente in Dio ci rendiamo conto che siamo pronti a ritornare ad Incarnarci in ciò che siamo realmente.. Quel dono immenso di Dio.. e ci rendiamo anche conto che in realtà abbiamo viaggiato solo per tornare a casa.. e che il viaggio serviva solo a farci capire che non ci serviva alcun viaggio..

Il Meridiano di Cuore insegna ad abbandonarsi al Divino e alla sua Volontà.. al nostro Destino e alla nostra Gioia nell'adempierlo. Il Meridiano di Cuore appartiene allo stesso livello energetico di quello di Rene che viene definito Shao Yin. Vivere nello Shao Yin significa realmente essere in contatto fra Cielo e Terra, essendo appunto questo asse il responsabile della connessione fra i voleri del Cielo (Cuore) e la Terra (Rene).
Una piccola nota... nel Ling Shu al cap.71, uno dei testi cardine dell'antica medicina cinese, viene detto che il meridiano di Cuore non ha punti all'infuori del 7 Ht - Shen Men. Come mai viene detto questo avendo visto che questo meridiano ha ben 9 punti? E' un simbolo per dire che non esiste terapia che possa forzare, velocizzare o imporre un cammino alla nostra anima.. Questo cammino dipende solo e soltanto da noi stessi, e l'unico modo è aprire le porte del nostro spirito ( Shen Men).. E' il richiamo di Dio che ci fa alzare e camminare... noi dobbiamo solo ascoltarLo e affidarci a Lui..
Pace e Bene amici miei..
Alberto